staedtler (noris)

sto lavorando a una cosa minore
che è più grande di me,
come un arco, staedtler,

che si tende dalle tue ginocchia al
labbro: gonfio.
mi danno delle scadenze
e ci gioco, me le tiro, le incollo alle impronte
come gomma-pane.

Da un campo nomadi sporco, ti saluto,
e mi auguro che alla prossima partenza
il bagaglio rosso stipato
sia uno solo.
Intanto, compro il succo fresco d’arancia,
e ripassando le O
scrivo, con matite (noris) gialle e nere
che sono un filo di lucidità nel giorno,
buono come gli altri, lui, del tendere
il filo altrui.

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