bon voyage

Oggi mi sei mancata,
oggi non ho parlato.
Sono stato da un cinese muto, pioveva:
la piazza d’immondizie,
la tromba delle scale fumava, ancora. Oggi,
non ho detto parola, tutto il dì,
se non con uno che aveva bisogno, un ballerino, e
questo silenzio è forzatura – mi sei
mancata per il tuo appiattire le labbra
lasciarlo fare a me
e così far andare il giorno. Come un sentiero
un prato bagnato, il lago del parco e
i suoi uccelli scomposti. Che bel pomeriggio, allora. Partiremo,
non vedendole, le spalle. Viaggeremo,
come spazi in una mano aperta,
le scale bagnate di pioggia,
come perline colorate
venute giù, a ventaglio, stelle rimosse e
da un filo riposte al loro ordine
musicale.
Oggi, mi sei mancata: sto contando gli
elementi di un piccolo insieme
ma ce n’è sempre un altro, più grande
sopra di me,
lontano da noi.

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