soffici



a E.
John Coltrane che soffia
nelle nostre orecchie, è un’osteria aperta
al limitare del giorno
al limitare del nostro prossimo foglio.
Il cielo è viola,
come il sale sul labbro dell’altro
e noi non ci prendiamo per mano, noi
planiamo.

Restiamo soffici, combaciamo
angoli, e ripassiamo le note 
con dita come ami
che ci segnano 
piano.

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