BREAD, my conscious rap single song, out now on all platforms

I’ve been doing hip-hop (MCing) since I was 14. At 41 I record and release it.

Antifa and Queer.

BREAD anticipates an EP with tracks from old demos, before the new album in June. Now on all platforms. Lyrics (in Italian) below.

More info on this project: https://voguemc.com/

Bread – VogueMC

La prima decade è iniziata con un cordone appeso – una stanza dove il peso di me stesso era riverso tra le mani di mia madre sopra il letto – il riflesso di mio padre nella sala d’aspetto – e poi, nella culla di seconda mano, nel concreto di palazzo un bambino che fa un lago – cosa piangi figlio mio che continui a gridare – mi alleno a fare rime madre – sono gocce di stile.
E bis-bocce nel cortile con gli altri ragazzi, pantaloni nuovi rotti ginocchia a pezzi – e per pezzi di spocchia che eran sempre perfetti – erano pezzi di vetro lanciati dagli occhi. Che i vestiti coi ritocchi erano solo un’arte – come padre che parte a lavorare di notte – o con madre e sorella per la strada di sera – quando la luce era nostra per toccarci la schiena.

Rit.
E dimmi questo pane cos’è
Se ce lo siamo scelti o è quello che è
Non arriva dal Signore – Signore non c’è
Ed è duro per le ore che devono arrivare
E dimmi questo pane cos’è
Se ce lo siamo scelti o è quello che è
Non arriva dal Signore – Signore non c’è
Ed è duro per le ore ancora da scontare

Nella seconda c’è poco spazio per me – grasso che spinge e maglia di lana che punge – prende forma l’appartenenza a una classe – che non è sempre quella dei compagni di classe. E allora – guardo quelli intorno a me e mi dico – che sono quello che ho – solo se voglio – o divento ciò che voglio se suono chi sono – e resto coi bro a fare stereo il mono.
E allora rimo d’ago e filo – slego e me la sbrigo – rigo dritto come Lego, ma con poco ego e cado. Ma coi quattro bro, nella provincia di riso – c’è sempre alcool dove andare a sbattere il muso. E poi il lavoro, in bar, ristorante e pizzeria – a farsi il culo e ossa per andare via – ascoltando hip hop come fosse amore – a guadagnarsi ogni metro della propria evoluzione.

Rit.
E dimmi questo pane cos’è
Se ce lo siamo scelti o è quello che è
Non arriva dal Signore – Signore non c’è
Ed è duro per le ore che devono arrivare
E dimmi questo pane cos’è
Se ce lo siamo scelti o è quello che è
Non arriva dal Signore – Signore non c’è
Ed è duro per le ore ancora da scontare

E il terzo turno è, università di vita – diversa realtà della città e la partita – è aperta su campi nuovi contaminazioni di spazi testi e suoni – di pezzi misti e buoni. E si passano le sere a parlare coi fratelli – dei fardelli che sembrano legarci e tenerci testa bassa – lungo il Po che passa – che a liberarci sarà solo l’acqua mossa.
E la scossa è solo una partenza – dove ogni passo è una sfida alla costanza – e nella stanza dei bottoni siamo soli senza alcuno – a sentire ora il peso della cloche in mano. Già sai – che se ho rimpianti – li ripiano con antipodi e nuovi sentimenti – come quelli di ‘sto pezzo chiamato futuro – che non è altro del riflesso del presente che vivo.

Rit.
E dimmi questo pane cos’è
Se ce lo siamo scelti o è quello che è
Non arriva dal Signore – Signore non c’è
Ed è duro per le ore ancora da scontare
Ma forse questo pane non è
Non ce lo siamo scelti e arriva com’è
È l’insieme di ogni giorno – per chi sa cos’è
Che se ti guardi indietro ha un altro sapore

credits

released March 20, 2025 (original lyrics from 2012)
VogueMC – lyrics
Shugmonkey – production

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