VIDEO: Eurozone migrants head to Switzerland

Pupo2

Chi puo’ va a mangiar la cioccolata. Gli altri, – .

“gelato al cioccolato dolce e un po’ salato
tu, gelato al cioccolato
un bacio al cioccolato io te l’ho rubato
tu, gelato al cioccolato”

(Pupo, Docet)

VIDEO: Eurozone migrants head to Switzerland: “Rising unemployment and cuts in salaries across large parts of the eurozone are leading many citizens to look for work beyond its borders, to countries like Switzerland.”

(Via BBC Europe.)

Piano quinquennale thinking

My Pillow: Too Cool.
Stamattina, ore 7.30 locali, sono andato a un thinktank meeting. Architetti Ingegneri Giovani Funzionari della Città Accademici Young, tutti insieme si trovano una volta alla settimana e parlano di design thinking, bevono il caffé, mostrano le tette e fanno giochi cooperativi. Si mettono intorno a un tavolo e tagliano pezzi di carta ci disegnano su e dicono cose che non possono essere contraddette, sono così ovvie, lisce, piane, le loro cose. Sono right. Poi alle 9.30 se ne vanno a lavorare, col sorriso sulle labbra, right, loro. Stamane c’era un tipo che ha presentato una cosa sulle bici in città. Va bene, ok. Alla fine ha detto: noi dovremmo smetterla di pensare come un HP (simbolo di HP proiettato sul muro) ma dovremmo pensare come APPLE (mela morsicata sul muro): liberi, innovativi, propositivi, creativi.
Gli avrei mozzicato la testa, gli avrei.
Lo scalpo, creativo, gli avrei.
Però ho mantenuto la calma. Io vado lì per studiare. Per vedere. Per capire. Non lo deve sapere nessuno ma sto lavorando a un progetto di ricerca per la distruzione del design thinking. Sono troppo cool, loro. Right loro. Io sono molto più semplice. Ora mi metto qui e traccio una linea, un confine, e divido i buoni dai cattivi.
Voglio tornare al piano quinquennale. Voglio il piano quinquennale thinking, io. 

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Viva Costa Coffee and Starbucks!

Vivendo in UK mi sono abituato a bere caffé che non sanno di nulla ma sono molto ben serviti et presentati, panini tutti uguali da Heatrow alla più perfida stazione di periferia, crisps unte e bisunte presentate in pacchetti ultracolorati e accattivanti.
Non è certo una novità che questi cibi non fanno proprio bene alla salute – ed è forse anche per questo che quasi 3 inglesi su 5 soffrono di obesità.
In questo articolo della BBC vi è un inquadramento della questione, centrata sui caffé: per quelli di voi che ancora non conoscono il problema e che magari si stanno apprestando a una trasferta inglese / http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/8168142.stm

Farmaci e informazione

Un buon esempio di come l’informazione scientifica può contrastare il dominio e le regole del mercato – e del profitto. Cosa molto importante, questa, soprattutto quando ha a che fare con la nostra salute.
Per capire di cosa sto parlando guardate questo breve video, ambientato a Modena, tratto dalla rubrica GoodNews di Report: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-318274eb-40d1-43e2-9892-a45653f9b72b.html?p=0

UNDP

Per quelli di voi che non si occupano di sviluppo e cooperazione, o semplicemente non ne sanno molto sulla condizione dei paesi del resto del mondo (in termini ecomico-sociali), un ottimo strumento di approfondimento e analisi sono i report annuali dell’UNDP (United Nation Development Program).
Tra qualche settimana uscirà il report per il 2009. Intanto sul sito (http://hdr.undp.org/en/) sono disponibili tutti i report a partire di primi anni novanta.
Ogni report è diviso in due parti. La prima, di tipo descrittivo, è concentrata ogni anno su un tema diverso. La seconda, di tipo analitico, è piena zeppa di dati – a volte non aggiornatissimi – ma interessanti. Un lato negativo: la scala, che è solo nazionale. Un lato positivo: gli indicatori non sono solo economici (grazie anche alla partecipazione, in passato, di studiosi come Sen).
Buona ricerca!

Altreconomia

Altreconomia: l’informazione per agire. Si chiama così questo mensile che offre da 10 anni esatti linee di fuga a valanga. Inchieste, altromercato, altroconsumo e soprattutto una montagna di idee e suggestioni per cambiare le proprie abitudini e attitudini di consumo verso la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente: “naturale” e umano.
Altreconomia non si trova in edicola ma in una serie di botteghe del commercio equo in tutta Italia. L’ideale è abbonarsi: 30 euro all’anno per undici numeri.
Qui il sito, con l’archivio: http://www.altreconomia.it/site/index.php
Buona lettura!

Gruppi acquisto solidale

Cosa sono i GAS (gruppi di acquisto solidale)?
Pochi di voi, certamente, ne sono all’oscuro. Però, però… è sempre meglio rinfrescare la mente.
La voce di Wikipedia fa al caso nostro:
“I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) sono gruppi di acquisto che partono da un approccio critico al consumo e che vogliono applicare il principio di equità e solidarietà ai propri acquisti. I criteri che guidano la scelta dei fornitori (pur differenti da gruppo a gruppo) in genere sono all’insegna della qualità del prodotto, dell’impatto ambientale totale (prodotti locali, alimenti da agricoltura biologica od equivalenti, imballaggi a rendere)”.
La cosa più interessante dei GAS, soprattutto per chi vive in città (semplicemente perchè lì sono più presenti), è che permettono di mettere in atto la cosiddetta filiera “0km”, ovvero, in parole povere, “mangia quello che hai vicino a te evitando di distruggere il pianeta alimentando inutili trasporti”. I GAS sono presenti in tutte le principali città italiane. Un buon sito per iniziare a capirci qualcosa è il seguente: http://www.retegas.org/. In particolare è molto interessate questo motore di ricerca che permette di trovare i GAS già attivi nelle proprie città: http://www.retegas.org/index.php?module=pagesetter&tid=3 .
Non voglio predicar bene e razzolar male per cui appena rientrerò in Italia mi attiverò concretamente per far parte di questo movimento che è vitale: non solo per il nostro pianeta ma anche per la città in quanto “luogo di vita comune”.
Infine, un approfondimento sui GAS dalla mitica, unica, imprescindibile Milena: http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8202936a-7c3d-46c6-a42e-6ab5b14e62c7.html (è una puntata intera dedicata all’alimentazione, in cui si parla anche di GAS).

Report sulla carne

Avrei dovuto intitolare questo post “Milena amore mio”.
In questa puntanta il team di Report analizza a fondo la problematica dell’eccessivo consumo di carne e derivati nella nostra economia (domestica) italiana ed europea. Problema: si, perchè tale è.
Date un occhio alla puntata e capirete perchè da sette anni a questa parta il buon Alex è vegetariano. Qui: