Provocare dolore, con una parola.
Provocare quel taglio
con una poesia. Alla persona che hai amato
al giorno che era e non è più.
Al ricordo, la consegno al futuro la
nostra storia. Oggi, ci sono solo parole.
Stanno lì su pezzi di carta dai bordi
sottili, li prendi, li giri. E ti segnano le mani
quando arabeschi
color amaranto
colorano i loro
spazi di bianco.
Lemonworld
ho in bocca il tuo sapore
la critica al mio modo di fare poesia.
dalle tue labbra l’ho presa
troppa musica
troppe parole.
le labbra grandi, e il corpo
spoglio. le mani ad arco, la schiena
è come un foglio bianco, che
prendo che violo
che sfumo, che sento
solo grazie alla vecchia
che accorda il sudore mentre noi ci affanniamo
illusi di
microbi di.
me ne vado. Londra scivola come
un calzino, dal mio piede dalla tua
mano. oggi, che siamo due vettori
in opposta motrice, oggi, che ho
il tuo sapore nei solchi
della mia lingua, oggi, che ho preso
dal ragazzo del treno un
butter croissant che sa
di limone e di panna come
quella tua foglia.
Glenmorangie
Glenmorangie,
Tain: Ross-Shire. L’etichetta
è un’impronta,
foglia dorata. Glenmorangie:
all’orecchio, te lo vorrei
sussurrare. Proprio ora
nel mezzo del tuo pomeriggio americano,
in un parco, l’erba le alci
e la neve alta sui picchi.
Mi avvicinerei e
Glenmorangie. Per farti provare
quanto lontano
per quanto assurdo
mi capiti di venirti a trovare.
diam la paix
Diam la paix.
Dammela nelle cartoline
da anni impresse sul muro, dai cuscini
con cui affronto la notte,
da due dita sul mio ultimo affronto
di collo. Diam la paix,
mia cara, corolla e
amarena, lettera morta,
correnti ampie come solchi
sulla schiena. Stendila, fai
piano.
Porgila da una cattedrale
in un campo di grano, con l’uomo
che guarda in su, scavalca il vento, e
non chiede non muove:
ti guarda sorridere, riflessa pupilla.
Un pianto gaio. Immobile
e solo.
Dammi la pace del giorno fotografato.
Ora.
Dammi gli angoli della tua
mano per immaginare
il passato, quando ho i piedi a mollo
nel giorno
e ho quel vuoto utile
per essere abbracciato.
23:00
piccione
lift me up
4
Champagne
Le mucche che cagano
sui prati francesi
hanno ali
lunghe
e palloni a forma di fiore
legati alla
coda.
Quando poi
un fascio di luce le
trapassa, esplodono:
Morbidi squarci dove
un sorriso contadino
trova riparo,
mentre si bagnano
il mio dorso, il
tuo seno,
come fossero carni di
un gioco altro,
filamenti e superfici
di un firmamento
che ha le coordinate
in quello che sento.
Wapping
I divani
Come palazzi indorati
Reggono i miei giorni,
Le mie mutande,
Questi sogni.
Ci sprofondo dentro:
È acqua salata
Di labbro umida
La linea di fuga che
Vedo
Chiara
Ora.
—
Sent with my phone
Location:London