Lui

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É sempre lo stesso, lui, così
confortante:
Una selezione (per modo di dire).
Un ragno sul muro da incollare e
scollare. Per far passare le paure.

Che gli uomini hanno paura di venire
troppo presto e le donne
di non venire affatto, la grazia rapita nei modi
bruschi e gli sguardi che si parlano solo
per malizie di caso,
e poi più.

E così ritorna a se stesso, lui, a rimettersi
nelle coperte e nei modi di poggiare
le braccia e le gambe,
Nelle prove generali che si fanno ogni notte
per il sonno più lungo che
sarà. (Con il beneficio del dubbio,
L’incubo).

Divaghiamo, per rendere quel che é solito meno
solido e poterci guardare attraverso,
con le paure di ogni abbruttito
essere umano e il piede
che tiene il tempo
facendo un vuoto
col pedale
del piano.

 

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