Notturna, 1

Questo posto fa paura la notte
coi ragni a venire su dal parquet, finestre
come fondi di bicchiere, consunte,
le labbra seccate da serate
a far serra sotto coperte serrate, quattro mandate
alla porta, i capelli una cuffia,
le ciabatte per sicurezza piegate pronte
all’espatrio.

Siamo nei sogni ora, ci siamo,
un amo lanciato a cogliere un t’amo
sulla scia di un talamo in attività.
Una casa una bara una mano, il padre
la madre, una spada. E via,
andare.

Qui sotto ti senti protetta con me
mentre sei sola tra i ragni e la notte

e fai sogni che non si possono dire
che anche il ragno piega la testa
per non doverli sentire.

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