Solare (II versione)

(c) Eleonora Leo Mignoli 

L’ora delle stelle già morte
gli intarsi delle serrature mai aperte
le maglie riposte e
quei segni, accumulati fra
nei sotto-la-pelle.

Sono venuto nell’ora dell’ora che ripassa e non c’è
per chiederti di aprirmi gli occhi così,
come due arance con lo spruzzo, sguaiate,
che vengono, quando hai le dita
che ci nuotano dentro.

Poi ti ho riflessa, e
mi sono voltato:

la linea bianca del battistrada era un filo
da prendere tra le dita,
la notte un colore adatto al primo giorno
in cui ti ho afferrata,
le nostre mani in bilico a rincorrersi sull’ora smarrita.

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