rush

Prendere le mani carezzare i capelli, coperchio
sull’acqua che bolle, la pasta piegata, vestiti da buttare:
carte sparse e amore, fatto di rabbia,
film incastrati alla perfezione
tra le nove e mezza e le dieci, sveglia, uscire.

Le scarpe si stringono coi lacci agli
omini della polvere in attesa di
vedere le coperte sollevarsi e trovare albe nuove
ai piedi stanchi,
veloci, rapiti,
fare la spesa, abbracciarsi sul limitare
delle stanze, tra le porte, congiunzioni,
per poi ripartire, docce calde per bagnare
i capelli e gli impegni,

Ed è sul limitare del frigo che per caso tutto si ferma
sospende si tende
quando ci siamo incontrati
e non c’era più fretta, così, per caso soffice
e semplice,
dove ci siamo fatti fasciare
da questo nostro presente

Finestra, paesaggio, consolazione. L’amore
che va di fretta capita che inciampi
e si ripassi tra le labbra quello
che gli appartiene,
e per un istante ci giochi
senza guardare oltre la fine.

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