(bozza – 1)

di corsa in cosa di scontrino in scontrino
ho passato le mie mani più in tasca
che altrove, il ripiano di questa scrivania, la
tua fretta e la tua inadeguatezza:
vorrei spazzarle via ora come fa la madre mia con la
scopa di saggina nelle case altrui 
dove tesse pozioni che mi hanno fatto
crescere tanto:
che freddo su questi balconi, 
che freddo di aspettativa,
invece di farti uscire ti avrei dovuta tenere a me, qui
soli per me,
riempirti d’acqua e berti:
guardarti entrare in palestra di notte
affacciato al marciapiede che è un promontorio proteso
verso il migliore paesaggio;
la tua giovane schiena che mi saluta,
senza che tu artista 
debba sentire il bisogno di voltarti,
o anche solo quello
di sentirmi quassù.

One Reply to “(bozza – 1)”

Leave a Reply