A quattro mani

(Eleonora Mignoli)
***

Continuo ad amarti.

ascolto la batteria che fa il legno nel camino, è un popcorn per poveri senza popcorn
Continuo ad amarti, e sono qui, nel mezzo di questa sinfonia fatta di noi. Ti guardo.
ascolto anche altri suoni. Stanno tra le zampe del gatto e la coperta. La pioggia là fuori. Sono con te, la cassa di risonanza migliore. Accendo una sigaretta invisibile e ti prendo la mano.
Continuo ad amarti. La mattina, subito fuori dai sogni, quando mi sveglio d’apnea e d’angoscia, tu ci sei. E tra le tue mani si stemperano le mie paure.
ascolto un minuto di sospensione, ora. Il minuto che si regge tra le cose che fai per me e quelle che faccio per te. E’ il minuto del vuoto nero sotto il mobile – della scatola di latta chiusa – dell’ombrello nel ripostiglio. Il minuto sconosciuto, lo ascolto, ora, e ora con te quel minuto non fa più paura. 
Continuo ad amarti. E’ un continuare che si espande in direzioni di nuvola, un sotto e un sopra rovesciati. Continuo ad amarti, come ti amavo quando ancora non c’eri – ma già ti avevo dentro. Dentro alle piccole cose, tu ci sei sempre stato.
ascolto le tue unghie. 
Continuo ad amarti, sulle corde di un violino infinito. Io. Continuo. E’ dolce, questa tensione, questa linea che mi attraversa. Non finisce. Tu mi attraversi.
ascolto le tue ciglia. Ho le gambe incrociate.
ascolto il tuo seno. Ho le labbra imbrigliate.
Sto per prendere di petto questa nostra situazione. Ho le mani come bocche allappate.
Continuo ad amarti. Posso solo smettere di battere qui, e battere sugli scogli del tuo essere, così vicino. Così vicino.
Così.
Vicino.
Tremare perchè finalmente ti ho vista. Tremare perchè finalmente ho il coraggio di mettermi dentro. Lasciare stare ogni motivo d’ascolto, chiudere con la lettera circolare che mi unisce a te per ogni prossimo giorno. Grazie, LeO. (con un afflato dalle labbra il personaggio sussurra t’amo).
Così.
Vicino.


***


(Michele)

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