piccione

Nelle loro case a schiera
camini rotti
poltrone di polvere,
moquette, beige cammello, nelle
loro
case a schiera
kettler e vaporiere
due rubinetti
per due gusti d’acqua scomposti.
C’è un gatto, sempre.
Esce da una di queste e si mette
lì, sui gradini
grigi. Lo fa quando
torno, lo sa, il gatto
che torno, ma poco importa,
in fondo.
Guarda per terra, si lecca,
quando il suo pelo piccione
si culla nell’aia
tipica di un Agosto
autunnale.
Io, oggi, mi sono limitato
ad alzare lo sguardo
e a fissare un poco
le nuvole alte nel cielo. Poi
sono entrato in quella
fessura
e con la testa
nell’incavo bruma del giorno
sono andato a
dormire.

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