Canzone di striscio

sto volando talmente lontano dal posto in cui sono nato
dalla pasta fatta in casa dalle coperte calde
sono qui che mangio ormai solo più cheddar cheese dentro pane da toast
scaldo il pane e ci presso blocchi di formaggio dentro
a qualunque ora del giorno
e a tratti anche della notte che è sempre così nuvolosa
e mentre provo ad accordare la chitarra
penso a come puoi sentire il fiato sul collo delle persone intorno a te
a quando puoi sentire
la solitudine abbracciarti dolcemente, ma fredda, come
un soffio sotto la finestra che si chiude male
proprio quando hai il raffreddore
e inizi a tremare.
sto volando in un posto lontano molto più dei chilometri che rappresenta
ma rimango sempre con la testa piegata verso sinistra
appoggiata al dorso della mia spalla
con una movenza all’ingiù
sperando di cogliere il filo che può tenere unito il mio umore al tuo
che può sorreggerlo fino alla fine del solito dì
quando anche il sole gira e cambia
quando vorrei
poi solo, in definitiva, non c’è immaginazione che tenga, abbracciarti
calda come formaggio giallo fuso
e gialla come pane croccante marron.

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